7 0f> U>t z N NELLA TOPONOMASTICA EMILIANA TITO ZANARDELLI BOLOGNA TA NICOLA ZANICHELLI •4. ■* x w Ca—^ k. I v * ' ' ' ' '■ V 1907 APPUNTI Lessicali.e Toponomastici SESTA PUNTATA / I NOMI DI ANIMALI NELLA. TOPONOMASTICA EMILIANA PE R i TITO ZANARDELL1 BOLOGNA DITTA NICOLA ZANICHELLI 1007 & o BOLOGNA. Tir. CUPP1NI SUCCI. A CENEKELLI. I NOMI DI ANIMALI NELLA TOPONOMASTIOA EMILIA NA Queste note pazientemente raccolte su pei libri, nei manoscritti e, di viva voce, nelle mie escursioni sull’Appennino; ma messe iusieme e ordinate in tempo relativamente ristretto, vengono qui a mostrare 1’ alto ufficio della toponomastica nell’ ordine glotto¬ logico e, sebbene il Fischer dica che in complesso la fauna ita¬ liana sia povera ed offra in ogni caso poco interesse geografico ( La Penisola Italiana , p. 367 ), a fornire altresì indirettamente e sussidiariamente preziosi elementi alla determinazione di certe aree di distribuzione geografica per molte specie della fauna nostrale nell’epoca odierna, e talvolta eziandio di quella remota, prima del loro disperdimento o della loro estinzione parziale, cagionati dal maggiore addensamento delle abitazioni, dai pro¬ gressi della viabilità, dal diboscamento, dalla cultura intensiva e dai furori cinegetici di tutta una turba di cacciatori improv¬ vidi ed imprevidenti. Le modificazioni subite dalla popolazione animale, nei tempi storici, in futta Y Emilia, risulta evidente anche dalla indicazione della fauna nelle più antiche abitazioni di Bologna, considerate come umbre dal Brizio e dallo Zannoni, e forse veramente tali. Secondo quell’indicazione, l’animale maggiormente ricercato come alimento era il majale, poi il bue, poi il cervo, poi la capra, poi il cinghiale, e, in ultimo, la pecora debolmente rappresentata in detto quadro. Corna ed ossa di cervo, e talvolta di daino, an¬ che di grandi dimensioni, furono parimenti rinvenute nei resti organici delle stazioni preistoriche di Rastelliuo, Bazzano, Pra- gatto, Farneto, Castelfranco ed altre. Sull' altipiano di Marzabotto, dentro e fuori la Necropoli, stando alla relazione del Gozzadini, furono ritrovate ossa e corna di quadrupedi, segnatamente di quelli ivi scomparsi da gran tempo: orso, cane palustre (?), cin¬ ghiale, cervo, alce (?), capriolo, due sorte di capre a grandi corna e bue brachicero. Gian copia di ossa di cervo, di bue brachicelo, di cavallo, di castoro, di capra, di porco palustre, di cinghiale e di cane fu anche rinvenuta nella terrazza del Castellacelo d’Imola (Chierici, Bulletta di paieoivologia, anno III, 24). Da tutto ciò si possono dedurre, toccando di volo tale argomento, due fatti im¬ portanti: che il popolo umbro, o il suo predecessore, non ancora etruschi zzato, era cacciatore, perchè il cervo e il cinghiale, per tacere di altri animali, non poteva procurarseli che colla caccia, e che il gusto per la carne di inajale, se si considera il gran consumo di esso, era allora come oggi lo stesso e così pronun¬ ziato. Clic gli Umbri di queste contrade fossero accaniti caccia¬ tori, e, fra le tante, predileggessero la caccia del cinghiale e del cervo, basterebbero solo a provarlo le scene della loro vita pri¬ vata rappresentate dalle produzioni delle loro industrie, e, in prima linea, la famosa situla di bronzo, illustrata diligentemente dal Brizio, trovata ranno 1870 negli scavi della Certosa; sulla quale sono effigiati uu servo dal torace nudo che si trascina dietro un cinghiale e due altri servi che portano, a forza di spalle, un gran cervo morto, sotto il quale cammina, con coda dimessa, il cane che lo ha raggiunto. La toponomastica, alla riscossa delle denegazioni opposte a questi fatti, può corroborarli a sua volta. Pochi esempii saranno sufficienti a dimostrarlo. Le Ccrvare e Cervaroìe del Modenese, del Parmense e del Reggiano ci fanno risalire ad un’ età antichissima in cui il Cervus claphus, il daino e il capriolo, ospiti già disturbati del nostro territorio, erano però lontani dal prevedere la loro totale distru¬ zione nei secoli successivi. La Pichera del comune di Piozzano, in quel di Piacenza, evoca forse il tempo in cui il Picus martius o un suo congenere, s’ annidava coll' aquila, il Tetrao urugallus ed altri augusti rappresentanti dell' avifauna nei gioghi inaces- sibili e nei pendìi scoscesi delle nostre montagne. Monte Orsaro di Villa Minozzo, Reggio Emilia, i’ Orsajo tra le province di Parma 5 e di Massa Carrara, V Orsara di Boccolo dei Tassi nel Piacentino, T Orsaroìa di sotto Lagaro, Monte Orso e Monte Orsétto nel Fri¬ gnano, sono i testimoni superstiti della prisca esistenza dell’orso intorno a quei luoghi, e sono conferma alle cronache che dicono eh’esso era abbastanza comune nel Medio Evo e che, fattosi poi sempre più raro, Y ultimo orso fu ucciso nel 1679 sulle balze del Frignano, indizio questo che non è lontano il giorno in cui dispa¬ rirà interamente dalla Penisola. Le Lupare e i Luparoh, citati nelle scritture di Romagna e in carte nonantolane, basterebbero da soli, se ve ne fosse bisogno, a comprovare la tarda presenza del Canis Lupus nel nostro Appennino, del quale non rimane più traccia da men di quarant’ anni, come in Inghilterra, sebbene vi sia chi assicuri che qualche lupo randagio si faccia ivi vedere di tanto in tanto. Eppure non più tardi di tre secoli fa i lupi infesta¬ vano T agro di Bologna e giungevano tino alle porte di essa città, sicché, se ci riferiamo a (pianto riportano le cronache, erano ivi mal veduti, non solo per il male che facevano, ma anche pel timore che incutevano. A tal proposito torna utile il ricordare che nel 1542 « fu appiccato alla Ringhiera del Podestà un lupo che era entrato in Bologna, e fu preso dalla chiesa B. V. di Ba¬ raccano, e ciò fu fatto per essere giudicato di mal augurio ». (A. Bonghi — Il Palazzo Vizani, 1904, p. 297 ). Si legge, sullo stesso argomento, nel Ghirardacci, risalendo di due secoli indietro: « E perchè il territorio di Bologna grandemente era infestato da copioso numero di lupi, che ogni qual giorno uccidevano fan¬ ciulli & altre persone, li Antiani fecero bandire che a ciascuno che ammazzasse o pigliasse un lupo, subito gli fossero sborsati soldi vinti, essendo il lupo picciolo, «Si essendo grande lire tre Molti ne furono presi circa la parte di Ceola, perchè ivi più che in altro luogo havevano uccisi putti e donne, e fatti altri gravi danni. Fece il Senato gran spesa per istirpare questi animali, perchè era tal giorno che \\ erano presentati dieci a quindici & anche di maggior numero ». ( Della Historia di Bologna , Parte 11, 273). Il Saxuin trattarum, in territorio cornelicnse, secondo un documento del 1187, e meglio ancora la Gattaria del territorio liviense, in carte del 1079, 1192, 1321 (Fantuzzi, Mon. Bav , III, 289, 343; IV, 283; VI, 293), Val Grattava , nel territorio di Castel delF Alpi ed altri simili formazioni, non accennano sola¬ mente all’ esuberante fecondità del gatto domestico, ma confer- mano, nel maggior numero dei casi, i dati storici del naturalista, il quale asserisce che il gatto selvatico trovavasi un tempo fre¬ quente nelle adiacenti regioni montagnose, per esempio a Lizzano in Belvedere. Mancano le Agrarie, per quanto io mi sappia, e analoghe formazioni, soppiantate dalle Porcarie , come aper fu sostituito da porcus singuìaris , più tardi solamente singularis , e porcili signali sono detti, ed anche semplicemente signali ( in dialetto zig ael) tali animali dalle antiche cronache locali. Infatti, tra i doni offerti ad Annibaie Bentivoglio, in occasione delle sue nozze con Lucrezia d’ Este figurano 18 porcili signali. Meno 1’ Apiaria di Castel S. Pietro dell’ Emilia, di formazione recente, le Apiario , da cui le Achères francesi, e gli esiti dei più semplici derivati di apis difettano aneli’ essi, perchè V apicultura nou fu sempre in onore dappertutto, e nei suoi principali centri di sviluppo non venne curata che in piccole proporzioni. Hanno pochi rappresen¬ tanti le lucertole che, come fu osservato, si mostrano con tale una ricchezza di forme e d’individui da costituire una delle fattezze più caratteristiche del paesaggio italiano. Per altre e differenti ragioni non s’incontrano le Glirarie, le Sdurane, ecc , anche dove più abbondano i ghiri e gli scoiattoli. S’incontrano invece, in que¬ sto campo, e non di rado, i nomi di animali esotici; ma, come è facile P immaginare, col semplice valore di rappresentazioni connotative. In questi ed altri simili casi, la toponomastica viene in ajuto deir archeologia ed è in misura di fare, e sta facendo già con mano sicura, più che non fece la paleontologia per la soluzione degli alti problemi sulla distribuzione geografica animale durante i periodi geologici. Il posto elevato che tiene la zoologia, in genere, e il posto modesto che occupa la geografia zoologica, quasi ancora al suo inizio, rendono dunque necessario questo studio, il quale può ap¬ prodare a serii risultati purché le indagini siano condotte con orientazione metodica e con criterii cronologici, per (pianto è pos¬ sibile, esatti, si concentrino esse sopra un territorio ristretto di un sol paese o si estendano a tutti i punti del nostro pianeta. Così la toponomastica può contribuire sotto certi rispetti al maggior incremento della zoologia, come a quello della botanica, della mineralogia, ecc., divenuta inopinatamente, da questo punto 7 di vista, un campo centrale ove si lumeggiano a vicenda diverse discipline. Non è da credere però che i nomi locali, formati in tal guisa, siano per avere sempre, nella loro finalità, un così alto significato, il quale, d’ altra parte, è lungi dall’ essere sempre lo stesso. Questo significato varia, se non all’ infinito, in parecchi modi e può essere d’indole mesologica, climatica, culturale, mercan¬ tesca, storica ed anche letteraria. Esso può infatti avere indicato o indicare: 1. ° La specie che, a piè libero, abitava sedentaria o frequen¬ tava periodicamente un dato luogo, donde è scomparsa di poi, o in cui per avventura soggiorna ancora Si tratta allora di vera stazione di una data popolazione animale ed è il suo nome locale tipico della zootoponomasticn. Sono belli esempi, al genere femminile, oltre quelli’ già! indicati : Cicognara , Corvara ( colle varianti Crovara e Croara ), Formicolara , Falconara , Gambarara , Gnllaja , Lucertara, Rondinara, Stornarla , Tassar a, Vespara, Volpara , Volpinara , e, lungi dall’Emilia e dalla Romagna: Cor- nacchiaja , Legorara ( per Leporara ), Serpentara , Voltorara , a cui si possono aggiungere le forme antiche più generiche : Armentaria, iu territorio faventino e Mons Aucellarius , nel riminese, la prima in data del 1121; la seconda in data del 921 (Fantuzzi, Mon. Rav. I, 117 ; III, 34 ), da compararsi con Ucellare presso il Monte delle. Formiche, di Casola Yalsenio, ed altre ancora. 2. ° Il luogo di allevamento, di ricovero, di pastura, di per¬ muta mercantile od anche di rivendita di carne macellata per certe specie domestiche. Si possono citare in proposito le carat¬ teristiche : Asinare , Boare , Cavailare , Capponare , Qaprare , Colom¬ bare , Gallare , Gallonare, Ocarie , Palomba-re , Pecorare , Porcare , Vaccare , non che i numerosi Caprili , Pecorili , Porcili , ecc. Per un esempio tipico tolto sopra luogo giova il ricordare Piazza Asinara , solo più tardi Piazzetta di S. Michele dei Leprosetti, la quale deve il suo nome antico alla periodica circostanza che ivi si teneva il mercato degli Asini. 3. ° Un bagno o un’ abbeveratojo pubblico, una stazione di ricambio, ed anche un luogo di appostamento per certi animali di una data specie. Per esempio, Fontana degli Asini a Modena, Rio dei Cavalli , alla Croara, presso Bologna. 4/* Un fatto accidentale qualunque, occorso in ben determi¬ nate località e in un dato momento, leggendario o storico, spesse volte aneddotico, insignificante o di una certa entità, a cui diede occasione la comparsa in scena di un individuo del regno ani¬ male. Probabilmente è il caso di Buca del Gallo (Cereglio, Ver¬ gato) da cui si ode nelle ore crepuscolari il canto misterioso di un gallo su cui nessuno, e si capisce, ha posto mai la mano; di Gallina Morta , altrimenti detta Niviano, frazione di Pavullo nel Frignano; di Otto Cani a nord di Valsinera; di Scarica V Asino, oggi Mongliidoro, nella provincia di Bologna, e del Borgo degli Asini , come dicevasi San Ruffillo di Savena, perchè i suoi abitanti esercitando quasi tutti il mestiere di cavare e asportare gesso dalle vicine cave di Monte Donato e di Miserezzano, vi mante¬ nevano molti somari ( Vedi Montagne e Vallate del Bolognese del Kubbiani ). 5. ° Una semplice rappresentazione, plastica o grafica, od anche un nome riferentesi ad un’ insegna di bottega, specie di osteria, a una reliquia arcaica, a una pittura murale, a un bla¬ sone, a un motto, a un’impresa, ecc., ecc. Servano ad esempio: Via del Cane a Bologna per la figura di un cane sculta su pietra ed infissa nel muro del palazzo Barbazza ( Vedi Guidicini — Fatti e Cose Notabili , ecc, I, 435 ); ivi pure Via della Colombina e Via Buzzo , la prima, dall’insegna di un’osteria; la seconda, dalla scultura murata sulla facciata di una delle sue case ( 1 ); la Con¬ trada dell’ Aquila Nera o dei Balugola, a Modena, per 1’ osteria ivi cosi chiamata. 6. ° Le peculiari condizioni del suolo e la figura o V aspetto fisico d’ una eminenza, d’ un giogo, d’ una sporgenza rupestre, d’ un tratto di paese, nei quali accidentalmente si riproducono le sembianze di qualche fiera reale o immaginaria. Appartengono a questa categoria: ^ Cigni delle Mogne? prcnson HIrasimomviin- pononti pilo di -s trat i- di arenaria , alte 200 metri, infraliti d al s ollevamento e profondamente or os^- dal toiTente :- e g it a c là cu r¬ v at i ad—ar co; Dragone , torrente tortuoso che scende dall’Alpe S. Pellegrino; Dragone , salsa o vulcanello nel fondo del Kio di Sassuno che erutta a lunghi intervalli fanghiglie e melme argillose. ( ! ) Il nome le potrebbe venire anche dalla famiglia Luzzo, oriunda di Firenze. 0 7.° Un nomignolo, anche appartenente alla fauna esotica ( come sarebbero Agnellus , A per, Aquila, Asellus , Buculus , Castor , CVz- Dama , Gaìlus , Leo , Locusta , Lupus , Lupa, Menda, Mus , Ovicul'i, Bandiera, Pardus, Porcus, Porcellus , Taurus , Tigris, Ursus, Vitulus, ecc. ), rimasto tale o salito a dignità di cognome o di gentilizio, suggerito dalla somiglianza di una persona con un dato animale o per altre simili contingenze, e poi applicato, nella sua interezza o in qualcheduno dei suoi svolgimenti ulte¬ riori, alla terra sulla quale aveva un diritto di proprietà, o s’im¬ poneva per altre considerazioni, la persona che lo portava. Per tali nomi si può risalire fino all’ epoca romana ed anche prima se trattasi di toponimi formati mentre fiorivano ancora altri dialetti italici o prelatini. Per antico tramite, sono casi interessanti di tale classe: Aprii- gnanus , in territorio cesenate, secondo carta del 1045, dal genti- tilizio Apronius da apro- per m apron aper = cinghiale; Arzagola, nel Modenese, forma diminutiva di Arzaga o Arzago , in Lom¬ bardia, dal gentilizio Artius derivato da Artos , nome celtico dell’ orso, secondo d’ Arbois de Jubainville; Cattulino , nella Dio¬ cesi di Cesena, da Catulus = cagnuolo, in funzione di cognome; Caprianus fundus , in territorio ariminense, ed altre simili co¬ strutti, dal gentilìzio Caprius o Caprilius svoltosi da Caper , il quale si trova forse col valore di sopranome nel derivato Cavi - rano ( Parma ); Merlalo ( Savigno, Bologna ), Merlascuhm , da cui Merlaschio (Faenza, Ravenna), probabilmente da menda , voce usata come cognome da un ramo della gens Cornelia. Per ben più recenti applicazioni, informino: Cà di Leone, frazione di Montese, Casa dei Capra a Ponte dell’ Olio, Casa degli Orsi , casolare di Agazzano, nel Piacentino, Cavalli ( l ) (Col- lecchio, Parma ), ecc., ecc. 8 ° Un nome tutt’ altro che appartenente al regno animale, incompreso, male interpretato e perciò alterato foneticamente, per una di quelle tante aberrazioni di senso e di suono che furono 0) Il nome proprio dei Gaballi o Cavalli è noto negli antichi docu¬ menti, e con tale ufficio si deduce, fra i tanti, da un trattato di pace tra Ferrara e Bologna, in cui si fa larga menzione di Joannes Cobalti e sua famiglia ( Salvioli, Ann . Boi., App. II, part. II, 195). (letto etimologie popolari. È il caso di Via della Scimia , a Bolo¬ gna, che sembra essere una corruzione del nome della famiglia Simi, se pur non viene da un’ insegna di Osteria; di Funtana d ’ la bissa = Fontana della biscia, come ancora oggidì viene no¬ minata in vernacolo la Fontana o Fonte d' abisso , da quasi tutta la cittadinanza modenese, donde la contrada omonima che si diparte, da Modena, da quella del Taglio per far capo al Largo di S. Domenico. E cosi che nel campo fitogeografico, e senza uscire da esso, Massa di EH erario , nelle vicinanze di Cento, attraverso le più strane metamorfosi, tutte documentate: Massa de Ierano , de le rari , de le rapi , è divenuta Massa delle rape! Il contrario può anche presentarsi, ma allora più o meno scientemente, come avvenne infatti per Castrum Porcili , frazione di Modena, più tardi Porcile , ed oggi finalmente Portile . nel qual caso non è difficile di scoprire un motivo simile a quello per cui Poggio Rognatico si tramutò eufemicamente in Poggio Renatico. Ed ora passo subito allo stadio delle forme, disposte in ordine alfabetico per comodo del lettore, avvertendo che io non pretendo già di aver sempre evitato le inevitabili lacune (*) o ripeti¬ zioni, alcuni errori di fatto e qualche erronea interpretazione, inerenti all' indole delicata di queste ricerche, il che però non dà diritto alla critica arcigna, invidiosa e spesso ignorante di trionfare troppo facilmente di essi e del suo autore, in qualche articolo d 1 occasione o in piccoli crocchi, a mezza voce, tanto per mettere in mala vista la parte sana e sostanziale del lavoro. (*) Alcune delle quali volute, come quando si omette un buon nu¬ mero delle infinite Colombare , Colombarine , eoe.,, sparse un po’dappertutto. NOMI LATINI ED ALTRI DI ANIMALI DA CUI SI SVOLSERO I A'OMI LOCALI AB11REVIAZIONI DI OPERE PIÙ VOLTE CITATE C1L. — Corpus Insciptionum Latinorum. AGI. — Archivio Glottologico Italiano. DA. — Cardinalis Anglicus: Descriptio Provinciae Romandiolae. FMR. — M. Fantuzzi: Monumenti Ravennati dei secoli di mezzo. TAR. — A. Tarlazzi: Appendice ai Monumenti Ravennati. SAM. — L. V. Salvigli: Annali Bolognesi — Appendice de 1 Monumenti. TD. — G. Tirahoschi : Dizionario Topografico Storico degli Stati Estensi. TBN. — G. Tirahoschi: Storia della Badia di Nonantola. CD. — S. Càlindri: Dizion. Corogr. Montagna bolognese. SR. — A. Sorrelli: Regesti degli Atti notarili di Giov . Albinelli. ? — Dinnanzi allo forme dubbiose è posto un punto d*interrogazione. Agnus, Agnellus (ital. agnello , boi. agne(a)l). ?AGNA, frazione di Corniglio, Parma AGNELLO (Pizolod'), campo posto in Vaglio, rogito del G mag¬ gio 1456 ( SR. 79 ). AGNELLO (Val dell'), presso Bibbiana, Palazzolo di Romagna. AGNELLI, frazione di Coli, Piacenza. AGNELLI (Vali’), in prov. Romandiolae in confìnibus Comitatus Elorentiae ( DA. ). ?AGNAROLO (Capella Sancti Andree de-), in territ. ravenn. (?), carta del 1252 ( FMR. V, 331 ). Alauda (ital. allodi,, allodola, lodola , boi. lódla, giaro(a)n). LODOLA, torrente a Jano, nel comune di Scandiano. LODOLA, a nord di Marzeno, frazione di Faenza LODOLE, tra Lojauo e Monte Veliere. L0D0L1, casolare di Gropparello, Piacenza. L0D0L1NA, frazione di Travo, Piacenza. LODOLONE (Monte-), tra Pietra Mora e Monte Chiesuola in quel di Faenza. POPOLESCA, piccolo borgo del comune di Stiolo, Reggio Emilia. Alucus ( ital. allocco , boi alo(a)c , parm. lòcc). ALOCHO (Borgo-), in Bologna, dal Gualandi chiamato anche Borgolocha e dal Guidicini Borgolocco ; incominciava nella strada del Baracano e finiva in quella di S. Stefano. Cosi detto, secondo Giovanni de Zanti, per un arbore che stava nel mezzo della via, dove facevano il nido gli allocchi ( Nomi c cognomi di tutte le strade , contrade e borghi di Bologna ). Il Guidicini opina invece, con maggior fondamento, che il nome gli venisse da una famiglia Borgolocchi ( Cose notabili, ecc., 1,142). ALLOCCHI ( Poggio degli- ), a sud-ovest di Marradi. ? LOCARE (Alle-), nel comune di Tolè, Bologna. Aquila (ital. aquila, boi. aquila). AQUILA, terra nel Reggiano vicina a Corvara nominata nella Cro¬ naca di Parma all’ anno 1307 ( Scrip . Iter. Ital. TX, col. 861). AQUILA, monte presso Cassimoreno nel comune Boccolo dei Tassi. AQUILA (Molino dell’), tra il Sillaro e Monte delle Tombe. AQUILA (Piazza dell’), in Ravenna, oggi Venti Settembre . AQUILA (Rio dell’), tra Casal Fiumenese e la Dozza. AQUILA (Casa dell’ ), casolare nel comune di Piozzano, Piacenza. AQUILA NERA (Contrada dell’), in Modena, dal nome di un’ oste¬ ria. Prima era detta Contrada dei Balugola. AQUILIOLO, nel Ferrarese (?) secondo carta del 1169 (SAM. Ili, parte II, 13). AQUILIAN1, QU1L1ÀN1, ed anche GUILTANI (Castrimi-), in territ. popilien., carte del 994, 1042, 1209, ecc. (FMR. II, 367, 370, 373; V, 304). MJHIAXA, fraz. di Zocca, Modena. Forse da Aquiliana , 13 Asinus (ital. asino , boi. a(e)sen). ASINO (Costa d’), casolare di Borgotaro, Parma. ASINO (Costa 1 (TBN. i, 318). ^Bestia o (Bom)byx f-a ? (ital. biscia , boi. bessa ). BISCIA (Casa-), a sud-ovest di S. Lazzaro di Savena. BISCIA (C. na -), tra Marano e S. Brigida, Budrio. BISCIA (Palazzo-), fra Pnmaro e Ozzano dell’Emilia. BISSA, tra Granando e Cassano, Modena. BESSA (Fontana della-), nome travisato in vernacolo della Con¬ trada del Fonte d’ Abisso in Modena. Vedi a pag. 10. BISCIA (Rio di-), a sud-ovest di Faenza, sopra V Agnesina BISCE (Palazzo delle-), a sud-ovest di Molinella. BESE (A le-), campo in Vaglio, rogito del 12 nov. 1456 (SR., 72). BISSARA, tra Finale e il Bosco della Salicetta. BISSOLO, casolare di S. Giorgio piacentino. BISSOLINA (C. na ), nel territorio di Riccione Marina, presso il Fosso Maccano. PISCINA e PISCINA NOVA, ad est di Sesto Imolese. BISCIONE (Cantone del-), a sud-est di Kavenna. BISSONE, casolare di Agazzano, Piacenza BISSONA, tra Corte Maggiore e Chiavenna, Piacenza. BISSONA di sopra e BISSONA di sotto , tra Forlimpopoli e Ma¬ donna del Lago. Bos ( ital. bue, bove. boi. bo(a)). BUE (Capo di-), tra Martorano e Montepelato, Parma. BUE (Cà-), a sud di Modigliana, Bocca S. Casciano. BUE (Fonte del-), nella terra dei Bagni della Porretta. BUE (Poggiolo del-), tra Livizzano e Castel vecchio, Modena. BUE (Vicolo del-), angiporto con uscita in Contrada delle Car¬ ceri, in Modena. BO (Cà di-), a nord di Polinago, Modena. BO (Rio di-), a nordovest di Brisighella. BOVIS (Castrimi-), in territorio cesenate, secondo carta del 1365 ( FMR. IV, 448 ). BOVI (Scolo dei-), tra Filo e la Valle del Mezzano, in quel d’Argenta. BOVI di sotto , tra Guiglia e Savigno, Modena. BUOI (Campo de’-), in Bologna, nome antico di Borgo S. Leo¬ nardo. Vedi a pag. 40. BUOI (Via Fossato dei-), in Ferrara, da Fondo Banchetto a Via Coperta. BOVUM (Villa Campi-), in Comitatu Cesenae, in planitie ( DA.). Forse lo stesso che Castrimi Bovis , più su nominato. BOVUM (Caput-) e Massa Caput BOVIS, territ. livien , carte del 1053, 1116, ecc. (FMR. II, 108, 419, ecc. ). BOARIUS (Rivus-), nel Reggiano, vicino a Campiliola, secondo carte del 1010 e 1210 ( TI). II, 252 ). BOARIUM (Vigal-), villa nel distretto di Carpi nominata in una carta del 21 novembre 1339 e in un codice di queir Ar¬ chivio Capitolare del 1368 ( TD. I, 147; II, 407 ). BOARO, in prossimità di Castelnovo dei Monti, Reggio Emilia. BOARO (Ronco-), terra posta in Sestola, secondo rogito del 1437 (SR. 31). Un Runcus BOARIUS, compreso nel distretto del Castellaro ò nominato in una dedizione del 1197 (TI). II, 278). BOVARIUS (Mons-), in episcopati! popul., secondo carte del 1220, 1224, 1228 ( FMR. V, 324, ecc. ). BOVE RI, casolare di Ferriere, Piacenza. BOYERI, casolare di Gropparelio, Piacenza. BOYERONI, fraz di Corniglio, Parma. BOARIA (Villa-), in Comitatu Forimi, in plano (DA). BOARIA LA MORTE, tra Rivabella e Baricella, Bologna. BOVARIA (Fossa ), in territorio ravenn., secondo carte del 1196, 1203, 1453 (FMR. II. 167, 287, 335). BOVARA (La-), sotto Roncadello e Malmisola, Forli BOARA, fraz. di Ferrara; nel 1251: Bovaria ( TAR. I, 213). BOARA (Fosso-), ad ovest di Ravenna. BUARA (Cà-), frazione di Pellegrino parmense. BOARA di Strela (Cà-), frazione di Compiauo, Parma; nel 1209: Ca boaria ( FN. II, 188). BOYERA, tra Medicina e il Prunaio BOVAREDO, in Comitatu comaclense (?), carta del 1196 (FMR. II, 167, 168). BOV1NUM (Pratum-) e Fra Bovinum, nominato nella dona¬ zione del Chierico Orso fatta alla Badia di Nonantola circa l’anno 752, ecc. (TI). Il, p. 222). BOVINO (Canale Ducale o Dugale-), nel comune di Guastalla. BUVALI, nel territ. di Casio, circondario di Vergato, Bologna. BOVEZZl (Cà di-), frazione di Prignano sulla Secchia. BOVECOHIA, località nel territorio di Granaglione, circondario di Vergato, Bologna. BUBIANUS, in territorio liviense, carta dell’anno 896 (FMR. 1, 96). Caballus (ital. cavallo, boi. cavai) CAVALLO, frazione di Pellegrino Parmense. CAVALLO (II-), tra Campigno e Albero, Marradi. CAVALLO (Bar-), nelle Valli di Comacchio a nord-ovest di Lon- gastrino, Ferrara. CAVALLO (Pian di-), casolare di Berceto, Parma. CAVALLO (Monte-), in territorio popiliense, carta del 976 (FMR. Ili, 286). CAVALLO (Monte-), a sud-est di Teodorano, Forli. CAVALLO (Monte-), uno dei nomi dei Monte Vaioria presso la Cisa. CAVALLO BASSO (Monte-), tra Teodorano e Luzzena, Forlì. CAVALLO (Strada del-), in Ferrara, tra Strada dei Quartieri e Strada del Gambone. CAVALLO (Via del ), tra Molinella e il Po morto di Primaro CAVALLO (Volto del*), in Ferrara, tra piazza della Cattedrale e quella del Municipio. CAVALBIANCO, monte dell'Appennino clic divide le province di Modena e di Massa Carrara. CABALI, e più tardi Cavalli , carta del 970 ( FMR. II, 33). CAVALLI, frazione di Collecchio, Parma. CAVALLI (Cava-), nel Ferrarese, secondo carta del 1209 (TAR. II, 24). CAVALLI (Case dei-), casolare di Traversetolo, Parma. CAVALLI (Castello dei-), nel comune di Molinella. CAVALLI (Costa dei-), casolare di Medesano, Parma. CAVALLI (Isola dei-), detta anche il Boscone, casolare di Sissa, Parma. CAVALLI (Mezzano dei-), casolare di Mortizza, Piacenza. CAVALLI (Rio dei-), presso la Croara, verso S. Ruftìllo. CAVALLI (Torre di-), a sud-est di Argenta. CAVAI (Pra da-), terra posta in Vaglio, rogito del 6 maggio 1456 ( SR. 80 ). CAVALLORO (Monte-), anticamente Mons Cavallormn, per esem¬ pio in un diploma di Ottone emanato dal Sinodo di Ravenna e in un breve di Raveuna pel 1073. CABALLARIUM (Pratum-), luogo, come sembra, vicino a Nonan- tola, menzionato in carta del 1064 (TI). II, 224). CAVALLARO, a nord di Monfestino, Modena. CAVALLARO (Piano-), alle falde del monte Cimone. CAVALLARO (Laghi del-), laghetti presso il Monte Cimone. CAVALLARI A, nel Pesarese, in carta del 973 (FMR. V, 258). CAYALLARA (Monte della-), tra Marradi e Badia in Valle. CAVALERIUS, ultra Bevanum, seconda carta del 1337 (TAR. Il, 228). CAVALI ERA (Via-), da Via Moline e Repubblicana e Via Rizzoli, a Bologna. Fu detta Via dei Cavalieri. CAVALÈRA, tra Besenzone e Fiorenzuola, Piacenza. 10 (iAVALEPRINI (Contrada e Piazzetta de), in Modena, die da Castel Maraldo sbocca nella Contrada dei Monti. l)a un noto nome di famiglia. CAVALLINO, borgo di Vimignano, Vergato. CAVALLINO (Bar-), nelle Valli di Comacchio, a nord-ovest di Longastrino, Ferrara. CAVALLINA (Costa-), luogo come sembra nel distretto Persice- tano. indicato in una carta nouantolana del 1034 (TD. I, 232). CAVALLINA (Fossa-), discendente dalle ultime pendici di Bolo¬ gna ( Stnt. del Comune rii Bologna, I. 166, 173, 454, eco. ). CAVALLACCIO, tra Roncadello e Faldo, Modena. Canis ( ital cane , boi. cari ). CANE (Rio-), tra Liserna e Calveuzano, sulla destra del Reno. CANE (Via del-), in Bologna, da via Parini a via Marsili. Vedi a pag. 8. CANE (Vicolo del-), in Modena, dal Terraglio alla Piazzetta della Gatta. CANE (Gamba-), corso d’acqua nominato in una carta Casinese circa il principio del secolo X, come confine de’ beni del Monastero di S Donino in Argile ( TD. I, 329 ). CANI (Cà-). presso Guastalla. CANI (Cà dei-), frazione di Bercelo, Parma. CANI (Casa dei-), presso Molinella, verso la valle Durazzo. CANI (M. Macchia dei-), tra Sommorio e il Santerno. CANI (Septe-), luogo nella Corte di Castel vetro indicato in carta nouantolana del 1161 ( TD. Il, 337 ). CANI (Otto ), monte a nord di Valisnera. CANI ROSSI, frazione di Solignano, Parma. CANINO (Monte-) e Costa di Monte Canino , frazione di Pioz- zano, Piacenza. CANINUS ( Vicus- ), luogo ue’ dintorni di Bazzovara secondo carte del 1020 e 1041 ( TD. II, p. 405). CANINA (Casola-), presso Ozzano. CANINA (Casola-), presso la Bozza. CANANA (Fundus-), in Romagna (?), carta del 943 (FMR. I, 376). CAGNO (Monte-), frazione di Ligonchio, Reggio Emilia. GAGNOLI (Contrada dei-), ancora esistente in Modena nel se¬ colo XVII. Da un nome di famiglia. CANIOLA, al di sopra di Montegibbio, Modena. GAGNOLA, frazione di Castelnovo ne’ Monti, Leggio Emilia. GAGNOLA (Castelletto Case-), presso la Cittadella di Parma. CAGNONI, casolare di Bardi, Piacenza. CAGNONA, frazione di Savignano, Circondario di Cesena, Porli. CANIANUM, in Judiciaria Piacentina, carta nonautolana del 930 ( TBN. II, 100). CANIANUM e CANIANUS — Vedi Cagnani. CAGNANI, ad est di Monfestino, Modena. Porse dal gentilizio Canius, da cui anche Y antico CANIANUM del Pago Vercel¬ lese, nella tavola di Veleia, il fundus CANIANUS, in un documento ravennate del IX secolo, e altrove, p. e. in Fran¬ cia, KAGNOSCO (XI secolo) — Saint-Jacques-de-Caguos. Dal medesimo tema si è svolto anche Canio , -onis, donde Cagnoni , Cagnona , ecc. 'i GAGNANO, in territorio ravenn , carta del 1257 (FMR. IV, 304). Forse per Caniano e probabilmente lo stesso che il Canianus surreferito. Caper, Capra, ecc. ( ital. capro , capra , boi caevra). CAPRI Molino , in Rio Saliceto, Guastalla, Reggio Emilia. CABRI, a nord di Polinago. CABRI (Villa-), in territorio ravenn., carta del 1255 (TAR. 1,245). CAPRA, frazione di Sorbolo, Parma. CAPRA (Corno di-), a sud-ovest di Consandolo CAPRA (Monte-), a nord-est di Nugareto, Bologna CAPRA (Ponte della-), tra Concordia e Quarautoli, Modena. CAPRA (Salto della-), monte presso il Cimone, cou tre laghi dello stesso nome. CAPRA (Val-), presso 'lizzane, Bocca S. Casciano. CAPRA (Casa de.-), casolari di Ponte dell’Olio, Piacenza. CAPRA MOZZA, località in S Lorenzo in Collina CAPRA MOZZA (Via di-), in Bologna. Dalla Via Bocca di Lupo a Via de’Mussolini. Vedi a pag. 40. CAPRAR1A (fundus-), in territorio ravenn. (?), carta del 1151 ( FMR. p. 49). 21 C A PEAK! A (Ripa-), in territorio faventino, carta del 1177 (FMR. 11, 151). CAPRARIA de Plano , sotto il Vicariato di Galliera, secondo gli Statuti del 1454. CAPRARIE (Via-), in Bologna, da Via Orefici e Calzolerie alla Piazza della Mercanzia. CAPRAJA, a sud-ovest di Romecchio, monte tra le province di Modena e Massa Carrara. CAPRARA o Casal CAPRARA, frazioni di Campegine. Reggio Emilia. CAPRARA sopra Panico , nel circondario di Vergato, Bologna. CAPRARA, tra Pavullo e Monchio, CAPRARA (Cà-), tra Sassonero e Gesso, a nord-ovest di Fontana Elice. CAPRARA (Prati di-), fuori Porta S. Felice, a Bologna. CAPRARA (Via-), in Bologna, dalla Via delle Banzole a Via Asse. CAVRARI (Via dei-), uno degli antichi nomi della Via di Vene¬ zia, in Bologna. CAPRAROLA (Casa-), tra Poggio Ribano e Casalecchio de' Conti. CAVRIAE (Castrini-), in Vicariatu Flumanarum (DA). CAPRIOLI ( Porta- ), una delle tre porte del Bargus Porfae Pontis di Faenza ( DA ). CAPRIOLUM, presso Nonautola. in carta del 1214 (TBN. Il, 501 ). CAPRIOLUM, villa nella Parrocchia *ii Rio tra quelle soggette ai signori di Correggio, in un trattato del 1:171 e in un altro del 1407 (TD. I, p. 131 ). CABRIOLUM, luogo a quanto sembra vicino a Nonantola. nomi¬ nato in carte del 10(54 e 1214 ( TD. I, 82 ). CABRIOLO, frazione di Borgo S. Donnino, Parma. CAVRIOLO. fonte presso Burzanella ( CD. 289 ). CAVRIOLA (per Capriola ), casolare di Langhirano, Parma. CABRIONUM, nel Modenese, in carta dell’Archivio Capitolare del 1074 ( TD. I, pag, 82 ). CAPRILIS (Pratum-) e Fontana de CAPRILI, nominati come luoghi presso Gonzano della montagna in una carta del Mo¬ nastero di S. Eufemia del 1251 ( TD. II, 224). CAPRILE, frazione di Bardi, Piacenza. CAPRILE, frazione di Ligonchio, Reggio Emilia. CAPRILE, fraz one di Pecorara. Piacenza. CAPRILI (Fossa-), luogo presso Gorzano, in carta del 1251 ( TD. I, 308 ). CAPRILI (Valle-), frazione di Fiumalbo, Modena. CABRILE, infra Comitatu Mutinense, carta del 1076 (TD. 1,81). CAVRILE (Monte-), tra Montecreto e Monte Agii. CAPRIGLIO, frazione di Tizzano Val di Parma. CAPRIGLIO (Casa-), casolare di Tizzano Val di Parma. CAPRILIA e CAVRIL1A, nell* antico territorio di Saltos piano, secondo il falso diploma di Enrico III del 1055 e in carta del 1123 ( SAM. I, part. Il, 94, 172). CABRILIA, territorio pupiliense, in Codice Bavaro e in carta del 1055 ( FMR I, 285 ). CAPRIL10LA, territorio pupiliense, carta del 978 ( FMR. I, 204). CAPRILLA, in territorio cesenat., carta del 1042 (FMR 1,277). CAPRINO (Cà di ), frazione di Montese, Modena. CAPRINA, nella Corte di Canetolo, più volte nominata in carte nonantolane ( TD. I, 131 ). CAPRINA (Tana della-), a Magarone. CAPRENA (S. Benedetto di-), chiesa soggetta nel 1366 alla Pieve di Sambro. CAPRONE, luogo posto con Capugnano nei dintorni della Por- retta e citato più volte dal Ghirardacci ( Ist . Boi., Part II, lib XX, p. 67 ). CAPRETTI, presso Correggio, Reggio Emilia. CAPRETTA, tra S. Clemente di Romagna e il Sillaro. CAVRULA (Rio-), nel Balzo del Musico. CAVRAGLIÀ, ad ovest di S. Chierlo. CAPRUNA (Via de-), in Curte Cellulae, carta del 1172 (TBN. Il, 296). CAPRUTTA, luogo nella Curia di Viadagola (Stai Boi 11.623) CAVIRANO, frazione di Designano dei Bagni, Parma. CAPR1ANUS (Fundus-) e CABRIANUS, in territorio ariminense ( Codice Bavaro ). CAPRIANA, nominato con Sassolo in carta del 1432 (TD. I, 130). Questo nome, e così pure i seguenti possono ripetere la loro origine tanto dal gentilizio Caprius quanto da un suo deri¬ vato Caprilius. CABRIANA, forse nelle vicinanze di Rolo, in un testamento del 1220 (TD. I, p. 81 ). 23 CAVRIANA, luogo a quanto pare vicino a Fabbrico, in carte del 1055 e 1152 (TD. I, 192). CAVRIANA, al sud di Castellarano, Reggio Emilia. Dev’ essere la stessa che la Capriana sopra indicata. CAVRIANA, casale e borghetto, ora interamente distrutto, nel territorio di S. Agata. ?GABRIANA, nel Ferrarese. CAPRI LIA NUM, nei dintorni di Salara, pria nel Modenese e poi nel Ferrarese, secondo carta dell’ anno 811 ( TD. I, 131 ). ?GRAVÀGO (Pieve di-), frazione di Badia, Piacenza. Pel fre¬ quente mutamento di c iniziale in g, veggansi: Gadriana , Gajanum , Gajolinus, Gardignacula, Garfagnum , ecc., accanto a Gadriana , Gajanum, Cajolinus , Gardignacula , Carfagna , nel Die. top. del Tiraboschi, 1, pag. 83, 88, 132, ecc. CAPRATICA (Poggio Val-), sulla Via di Pistoia, verso la Collina. GRABATICO (In fundo-), non lungi da Casalgoto, carta del 1073 (SAM. I, part. Il, 93). Vedi Nomi locali in -aticus nell’ Emilia e nella Romagna , nel voi. Ili degli Studi glottologici italiani del prof. G. De Gregorio Capo, Capus (ital. cappone , boi. capo(a)n). CAPONA (C. la-), a destra del torrente Bevano, a nord-est di Forlimpopoli. 0AP0NAR1US (Locus-), presso Crevalcore, in carta nonantolana del 1048 ( TBN. IL 184 ). CAPPONARA, località tra Cereglio e Tolè, nel territorio di quest' ultimo. Si compari questo nome con Saponaria, nel secolo NI Caponeria , oggi La Chaponnière, nome di quattro casali in Francia. Cattus (ital. gatto. boi. gài). GATTO, frazione di Pellegrino Parmense. GATTO (Buco di-), breve tratto di strada in Bologna che comin¬ ciava dalla Piazza d’ Armi alla Montagnola e terminava in Berlina. Secondo il Ouidicini, perchè vi si passava a disagio : quindi quasi nel senso di bugigattolo e gattaiuola. GATTO (Cà del-), frazione di Montese, Modena. GATTO (Casa del-), casolare di Valmozzola, Parma. GATTO (Castiglione del-), sul confine toscano. GATTO (Fondo del-), tra S. Brigida e il Manganone, Budrio GATTO (Ponte del-), tra Migliarina e Mandrio di Correggio. GATTO (Serra di-), a sud-est di Vergato. GATTO MAIMONE, vicino alla Chiesa Archìpresbiteriale di Gra¬ nagliene ( CT). II, 41 ). GATTI (Cà de’-), ad est di Guiglia. GATTI (Cà de’-), ad ovest di Bertinoro. GATTI (Casa dei-), casolare di Travo, Piacenza. GATTI (Case dei-), casolare di Yigolzone, Piacenza. GATI (Mansus de-), nella bassa Bomagna, in carta del 1200 ( FME IV, 306 ). GATTI (S. Michele dei-), frazione di Filino, Parma. GATTAKUM (Saxum-), territorio corneliense, in carte del 1187 e 1244 ( FME. IV, 283, 355 ). Vedi a pag 5. GATTA, frazione di Castelnuovo dei Monti Eeggio Emilia. GATTA (Casale de-), in territorio Faventiae, carta dell’ anno 080 ( FME. Il, 307 ). GATTA MAECIA (Vicolo-), in Ferrara, tra Vicolo del Bagno e Strada dei Sabbioni. GATTA MAEZA, e più. sovente in una sola parola Gattamarza , via di Bologna detta anche di Sant’ Appolonia. Sull’ etimolo¬ gia del suo nome, dice il Guidicini, non si hanno che notizie vaghe e favolose ( Fatti e cose notabili , ecc., II, 230). GATTA (Monte-), sopra Castiglione de’Pepoli. GATTA (Silva-), nominata nelle donazioni dei duchi Eotari e Mechi, fatte verso 1’ anno 800, e indicata come spettante o confinante alle Corti Sicconia e Sabiniana ( TI). 11, 348). GATTA MOETA, tra Eitortolo e Monte Gebolo, Brisighella, Faenza. GATTA MOETA ( Vicolo e Piazzetta della-), in Modena, sopra cui corrono le più strane e assurde leggende. GATTAE1A, in territorio liviense. Vedi a pag. 5 GATTAEA, a nord di Marradi. GATTAEA (S. Martino in-), tra Eozzano e Galliaua, Marradi GATTAEA (Val-), nel territorio di Castel dell’Alpi. GATAIAE (Castrimi-), nel Carpignese, in carta del 1228 (Cle¬ mentine Racconto storico di Rimini , I, 393-399 ). ?SGATTARO (Picco di-), tra Montale e il Molinaccio GATULUS ( Mons-), nel Modenese, in carta dell'anno 890 (TD. IT, 72). GATTULI (Porta-), in Civitate Arimini (DA.). GATTOLO (Scolo ), ad est di S. Alberto, Baverina. GATTULA, nel Ferrarese, in carte del 1169, 1227 ( SAM. PII, part III, 13.). GATULA (Silva-), in Comitati! Comaclensi iuxta Padum Volanae (FMB. II, 273) In relazione col precedente. GATTOLETO, tra M. Pollajo e M. Bugnello, Marradi. GATTOLINO, frazione di Cesena, Forlì. GATTELLA (La-), tra Borgo Montanari ed il Eonco, Ravenna. GATTINA, a sud-ovest di Faenza. GATTINA (La-), nome di due piccole località, tra il Lamone e il Montone, in linea con Albereto. GATTI NELLI (Fuudus-), territorio ravenn., in carte del 1366, 1473 (FMR. IL 340; VI, 235). GATTINELLA, canale nel territorio di Ravenna, secondo carta del 1198 (FMR. Y, 166). GATTONA (Casa-), presso Grisigliano, Marradi. .GATTEO, frazione di Cesena, Forlì. GATTATICO, comune del Reggiano — Lome ebbi occasione di dire altrove, tre o quattro congetture o punti di partenza si presentano per questo nome senza che io possa decidermi a dire quale sia la più probabile: il latino cafus adoperato onomasticamente od anche come nome comune; il gallico catus — battaglia, a cui D’ Arbois de Jubainville attribuisce la paternità di una lunga filza di nomi propri: Catius, Ca tenius , Cattinus , Cnioniiis. Catacus, Ccitullus, ecc ; Y etnico Cnttus impiegato come « cognomen », e forse il longobardico Gatto che con Catilo, Gadifrid, Gademarius , Gadens, Ga- doaldViS , Gadoinus procede dall’ ags. goda = comes, socius. Da notarsi in proposito che una località presso Reggio Emilia, più su indicata, ed altre della Lombardia si denominano Gatta, in cui si può raffigurare il femminile della più sem¬ plice tra le forme addotte più sopra. 26 Cervus ( ital. cervo , boi. zcruv ). CERVO, casolare di Medesano, Parma, CERVO (Moli te-), a sudest di Nugareto, Bologna. CERVI, a sud-ovest di Modena. CERVI (Valle-), presso Luzzara, Reggio Emilia. CERVARIUM, nella montagna modenese, in carta nouantolana deir anno 899 ( TBN. II, 68 ). CERVAR1US (Mons-), nel Reggiano, in carte degli anni 863, 890, 904 (TI). II, 66). CERVARO (Rio-), tra Sassomorello e Pompeano, Modena; in carta nonantolana dell’anno 890: Cervarius (TI). 1, 200). CERVARA, tra Montalto e Tabiano, Parma. CERVARA, frazione di Golese, Parma. CKRVARA, di sotto e di sopra, ad ovest di Monte Corone, Modena. CERVARA, luogo presso Modena, nominato in una donazione fatta T anno 1142 al Monastero di S. Pietro in Modena (TD. I, 199). CERVARA, fossa continente col Canale di Galiera detto Laino e detto anche di Rido, nel Ferrarese; in carte del secolo XVI. ( L. Breventani, Deduzioni storiche , ecc., pp. 45-46 ). CERVARA (Monte Bo-). tra monte Cisa e l’Alpe de Cusua. CERVARA (Pietra-), detta anche Pracivcra , casolare di Bardi, Piacenza. CERVARIOLUS, nel Frignano, monte sopra Sestola e Fanano, nominato nel Compendio dei Diplomi in favore della Badia di Nonantola ( TD. I, 199 ). CERVARIOLUS, nel Frignano, prateria in un monte sopra Ron- coscaglia ( TD. I, 199 ); CERVAROL1 (Serra-), aneli’essa nel Frignano, in un’investitura del 1361 ( TBN. I, 318 ). CERVAROLO, frazione di Villaminozzo, Reggio Emilia.. CERVAROLA, frazione di Frignano sulla Secchia. CERVAROLA (Monte-), a nord del Cimone. CURVATOLA, a nord dell'Alpe di Pellegrino. CERVERAIO, frazione di Montese. CERVAREZZA, frazione di Busaua, Reggio Emilia; in carte del 1107, 1153, 1302, ecc., è detta Cervaricia (TD. I, 199). CERVIA, nella provincia di Ravenna, anticamente Ficocle. Le etimologie desunte da Cereris -+- ara e da Acervus sono sem¬ plicemente assurde. CERVIA, tra M. Roncadello e Alpe Sigola. CERVETTA (Contrada della-), in Modena, tra quelle della Bec¬ cheria e di Canal Chiaro. Da un nome di locanda. CERVETTA (Via della-), in Bologna, cominciava nella via dei Fusari e terminava in quella dei Gargiolari. L' origine della sua denominazione sarà la stessa che la precedente. CERVINA (Corna-), frazione di Migliaro, Ferrara ; detta Comics Ccrvinus in carta degli anni 896, 1220, ecc. (FMR. I, 96; TAR I, 107 ). CERVINETTO, a sud del Cimone. CERVESE (Porta-), una delle cinque antiche di Cesena (I)A.). CERVIANUS, in territorio Cesena!., carta del 681 (FMR. V, 263). CERVANITICA, pressso Calderaria di Reno, in carta del 946 (SAM. 1, Part, II, 43). CERVOLANUS (Fundus-), territorio ariminense. in Codice Bavaro. ?m.a,t.*Chouh etta ( ital. civetta , boi zvc(a)tta). CIVETTA, frazione di Montese, Modena. CIVETTA (La-), casolare in quel di Roffeno. In IÀhcr dcfunctorum della Chiesa di S. Martino di Roffeno, 18 marzo 1703: La Covetta; idem in data del 17 gennaio 1762: Alta Zretta. CIVETTA (Cà-), a sud-est dei Pavoloni, Zocca. CIVETTA (Casa della ), fra il torrente Quaderna e lo Scolo Aquarolo. Ciconia (ital. cicogna , boi. zigo(a)gna). CICOGNA, frazione di S. Lazzaro di Savena. Dal nome di un' oste¬ ria. Da un’ osteria — tàbcrna Cicognae — così denominata nel secolo XIV, prese parimenti il nome la via della Cicogna , in Mantova. CICOGNI o CIGOGNT, frazione di Pecorara, Piacenza. •Js CIGOGNO (Casal-), frazione di Frignano sulla Secchia, in carta del 1222: Casal Cicoynae ( TD. I, 163). Il mutamento di genere è qui dovuto, come in altri simili casi, all’alterazione grammaticale del sostantivo, trattato come aggettiva CICOGNA RA, frazione di Soragna, Borgo S. Donino, Parma. CECOGNETUM, OEGOGNETUM o CECOGNETA, in territorio ravenn., carte del 1299, 1398, ecc. (FMR. Y, 175; VI, 229). Columbus, Columba ( ital. colombo , colomba , boi. clo(a)mb , clo(a)mba). COLOMBO, a nord-est di Carpi. COLOMBO (Monte-), nel circondario di Cattolica, Rimini; nel 1209. 1356, ecc.: Castrimi Montis Columbi (FMR. IV, 448: V. 304). COLOMBO (Monte-), a nord-est di Rocca S. Casciano. COLOMBO (Pra-), presso M. Spino e M. Mocogno. COLOMBO (Ecclesia S. Martini in Ronco-), in territ. ariminense, in carta del 1059 (FMR. V, 282). COLOMBI (Rio-), a sud-est di Spilamberto, Modena. COLOMBA (Chiaravalle della-), frazione di Alseno, Piacenza. COLOMBA (La-), a nord-est di Guiglia. COLOMBA (Vicolo della-), a Feri ara, tra Ripa grande e Piazza dell’ Oca. COLOMBA RO, frazione di Foraggine, Modena. COLOMBAIO, tra Rondinara e Monte Babbio. COLOMBARIA, nel territorio di Monte S. Giovanni (CD. IV, 33). COLOMBARA, frazione di Bedonia, Piacenza. COLOMBARA, frazione di Castelnuovo nei Monti, Reggio Emilia. COLOMBARA, frazione di Pellegrino parmense. COLOMBARA, frazione di Piozzano, Piacenza. COLOMBARA Belletti, casolare di Calestano, Parma. COLOMBARA (Iella Pieve, di Gravago , casolare di Bardi, Piacenza. COLOMBARA della Veggiola , casolare di Gropparello, Piacenza. COLOMBARA del Parroco , frazione di Piozzano, Piacenza. COLOMBARA di Macerato . casolare di Coli, Piacenza. COLOMBARA di Pecorara , casolare di Piacenza. COLOMBARA di Soarza, casolare di Villanova d'Arda. COLOMBARA Marzi , frazione di S. Pietro in Cerro, Piacenza. COLOMBARA ( Via-), in Ferrara, dalla via Armari a quella Soncina, 29 COLOMBARI 1 ], casolare ili Pouteuure, Piacenza. COLOMBARE di S. Pietro in Tarquiano , casolare d' Agazzano, Piacenza, COLOMBARE di Vigolo Marchese, casolare di Castell’ Arquato. COLOMBARE ( Le due- ), tra Medicina e Castel S. Pietro. COLOMBAIE, frazione di Bozza, Imola. COLOMBAIE (Le tre-), a nord-est di Castel Bolognese COLOMBERA, fra Tincaua e Carpineti- COLOMBAROLA, frazione di Piozzano. Piacenza. COLOMBAROLA, frazione di Rottofreuo ; Piacenza. COLOMBAROLA, frazione di Ziano, Piacenza. COLOM BARONE, casolare di Caorso, Piacenza. COLOMBARONE, frazione di Formigine. Modena. COLOMBARONE, frazione di Piozzano, Piacenza COLOMBARONE, frazione di Rottofreno, Piacenza. COLOMBARONE Pavesi, frazione di Villanova sull’ Arda. COLOMBAROTTO, tra Monte Fortino e Petrignone, Porli COLOMBAROTTO, tra Medicina e San Martino. COLOMBARETTA, presso Bargellona, Rimini. COLOMBARETTA, al sud di Faenza verso Castrocaro. COLOMBARI NO (Rio del-) Vedi Falcone di Fontana Elice, Bologna. COLOMBA RINA, tra Scandiano e Salvaterra. COLOMBARINA, a nord-est di Vignola. COLOMBARINA, tra Marano sul Panaro e Taveruella. COLOMBARINA, a nord-est di Finale. COLOMBARINA, a sud est di Mirandola COLOMBARINA, sotto Celle, Faenza. COLOMBARINA (Rio della-), tra Frassineto e il Sillaro. COLOMBARACCIA (La-), a nord-est di Ravenna. COLOMBARAZZA, tra Pergola e Cuffiauo, Faenza. COLUMBOL1 (Ceutum-), presso Calcarla, carta nonantolaua del 1157 ( TBN. II, 258). COLOMBINO (Rio-), tra Fellicarolo e M. Rondinara. COLOMBINA (Vicolo-), in Bologna, da via d’Azeglio a via de’ Pignattari. COLOMBANA, frazione di Bonetto, circondario di Guastalla, Reggio Emilia. COLUMBI ANUS, verso Casigno, in carta del 928 (SAM. pari 11,39). 30 Cornix, Cornicula ( ital. cornacchia , boi. curnàcia ). ? CORNICE, frazione di Borgotaro, Parma. CORNACCHIA (Cà di-), presso Casola Valsenio, nel circondario di Faenza, Ravenna. CORNACCHIA (Torre-), in Bologna, altro nome della Torre dei Cattelani dietro il Monastero dei Celestini. CORNACCHIARA, tra Borghi e Poggio Borni a Sant’Arcangelo di Romagna. CORNACCHIAJA, in Toscana, ma presso le sorgenti del Santerno. CORNACCINA, frazione di Berceto, Borgotaro, Parma CORXACLINA (Torre dei Prendiparte, detta anche-), nel Bolo¬ gnese (Stai, di Bologna, II, 517). CORNACCHIONE (II-), montagna ai confini del Bolognese colla Toscana (CD. I, 42). CORNACCHIAL E, ad ovest di Civitella di Romagna. Corvus ( ital. corvo , corbo, boi. córav ). CORVI (Balzo dei-), a nord-est di Boscolungo (PAbetone). ? COR VA (Pietra-), monte sopra Varano Melegari, Parma. COR VARO (Sasso-), nel Modenese. CORRAI (Ripa-), nella bassa Romagna, in carta del 1292 ( FMR. V, 377 ). CORVARIA. — Vedi Crovara o Crovaro CORBARIA, nel Ferrarese (?), secondo carte del 1043, 1151, 1358 (FMR, II, 348: V, 415, ecc. ). CORBAIA, nome di parecchie località ad ovest di Diolaguardia, Cesena. CROVARA inferiore e superiore, frazione di Gazzola, Piacenza. OROY ARA o CROVARO. frazione di Castelnuovo nei Monti, Reggio Emilia, in carta del 1 07, dove se ne trova la prima men¬ zione: CORVARIA (TD. I, 231). CROVARA (Casale di-), casolare di Gazzola, Piacenza. CROARA, per Crovara e prima ancora Corvara , frazione di San Lazzaro di Savena, Bologna. CROARA, frazione di Vetto, Reggio Emilia. 31 1 CROARA, frazione di Rivalta Trebbia, Piacenza CROARA (Rio-), tra Cereglio, Prunarolo e Tolò CROVAEOLA, castello del Reggiano, secondo diplomi del 1442, 1450, ecc. (TD. T, 235). CORBONI (Villa Montis), in districtu civitatis Imolae (DA.). ?CORVELLA, frazione di Porretta, Vergato. CARBELLARIA (Curtis-), in territorio ravenn., carta del 1166 ( SAM. II, 400 ). CORBELLANIS (Curia de-), in territorio ravenn., secondo carta del 1403 ( FMR. VI, 254). CORBELLIANUS (Fundus-), nella Tavola di Veleia CORB1LIANUS, in territorio ariminense (Codice Bavaro). CURVIANUM (S. Lucia de-), nella Pieve di Polinago, secondo carta del 1288 ( TD. 1, 254 ) CORVIACUM, CURVIACUM e CUVRIACUM, ai confini fra Reg¬ gio e Parma, in carte del 996, 1111, 1141, ecc. (TD. 1, 248). Oggi Cavriago. CO EBANI (Villa-) e Canale CORBANI, in Comitatu Arimini, carta del 1252 ( EMR. IV, 447; V, 331 ). Cucus, Cuculus ( ital. cucco , cuculo , boi cocc ). CUCCO (Casa del-), qu?si alla confluenza dell’ ldice col Quaderna. CUCCO (Casa del-), tia Prunaro e il Palazzo ad Ozzano del- T Umilia. CUCCO (Casino del*), tra Rivabella e Barieella, Bologna. CUCCO (Poss e del-), tra Minerbio ed Altedo, Bologna CUCCO (Monte-), casolare di Sant'Antonio a Trebbia. CUCCO (Monte-), casolare di Ziano, Piacenza. CUCCO (Monte-), casolare di Salsomaggiore, Parma. CUCCO (Monte-), colle a mezzogiorno di Salsomaggiore. CUCCO (Monte-), tra Tredozio e M. Mazzanella, Rocca S. Casciano. CUCCULO (Monte-), frazione di Pavullo nel Frignano, donde la famiglia illustre di tal nome. CUCCOLI (Monte-), a sud di Monte Calderaro. Secondo il Bianchi, che lo deduce dell’ identità della posizione di alcuni di quei luoghi, apparisce che cucculo vale « fatto a cappuccio », « conico ». (AGL voi. 10, p. 312), ma ciò uon esclude per lui che possa attribuirsi anche a cucco usato come soprannome. Cycnus ( ital. cigno , boi. zègn ). CIGNO (11- ), tra Lozzole e il Monte la Foggetta, in quel di Marradi. CIGNO di Granaglione, montagna ai confini del Bolognese colla Toscana ( CD. 1, 42 ). CIGNO (Grotto del-), sotto Fontanacci, in faccia a Biagioni. CIGNO delle Albagne , a Castiglione dei Pepoli. CIGNI delle Mognc, presso il Brasimone. Vedi a pag 8 CIGNI (Fosso dei-), sotto la Pidocchina. CIGNI (Ponte dei-), presso Suviana, in quel di Porretta//) Opaco (ital drago , draco , dragone , boi. draeg, drago(a)n). DRAGHI, casolare di Ferriere, Piacenza. DRAGHI, frazione di Bedonia, Piacenza. DRAGOLI (Fundus-), ìu territorio ravennate, carta del 1323 ( FMR. VI, 197 ). BRAGHETTA (La-), a sud d’Imola. DRAGONE, torrente che scende dall’ Alpe di S. Pellegrino e mette nel Dolo, poco sotto Montefiorino. DRAGONE, (Pian-), sotto Monte della Solistra, Marradi. DRAGONA, nome di due località, tra Bagnacavallo e il torrente Lamone. DRAGONCELLO, nome di due località, una a nord-ovest e Y altra a nord-est di S. Martino in Spino, Carpi. ?I)RAGÒDENA. a nord-est di Monte Tortore, Modena. Falco (ital. falco , falcone , boi. falche(a)tt). FALCO ( Piano del- ), tra Sestola e M. Calvanella. FALCO (Cà del-), tra M. Carnevale e Popolano, Marradi, FALCHI (Oima-b presso il passo dell’ Abetoqc, i c04nro pCawtwo Uvoro oomjyrxM im, cXi| C4HjUt o ftt. C* Ajtjl Cll'CT